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La Resistenza “rossa” a Hitler
La storia di Hilde a Hans Coppi, incarcerati
e condannati a Berlino a fine 1942 come membri dell’“Orchestra Rossa”, una rete
di spionaggio in favore della Russia comunista durante la guerra. Lui impiccato
il 22 dicembre, lei ghigliottinata il 5 agosto 1943 - avendo partorito il 27
novembre, l’esecuzione della condanna fu ritardata degli otto mesi previsti per
l’allattamento al seno.
Coppi, tornitore, attore, figlio di comunisti,
era stato fermato la prima volta a sedici ani, per aver volantinato al liceo il
film “Cameratismo” di Pabst che
celebrava l’amicizia franco-tedesca sullo sfondo della Ruhr occupata. Il figlio
della coppia, Hans Coppi jr, è storico della Resistenza. Di molti campi di concentramento
politici, e anche dell’“Orchestra rossa” di cui i genitori sarebbero stati parte,
di Arvid Harnack e Harro Schulze-Boysen che l’avevano organizzata, con la
moglie di quest’ultimo, Libertas. Sulle sue ricerche è in larga parte costruito
il film.
Un raro film sulla Resistenza
tedesca. Come per pareggiare l’unico altro, vent’anni fa, “La Rosa Bianca - Sophie Scholl”,
sulla memoria cattolica della Resistenza, recuperata negli anni di Giovanni
Paolo II.
La Germania non ha ha una festa della Liberazione.
E ha poche memorie, ricerche, analisi sulla Resistenza, pur avendone avuta la
più ampia e la più perseguitata che in ogni altro paese europeo, Italia e Francia
comprese. Già nel 1933, a pochi mesi dall’ascesa di Hitler al cancellierato, un
migliaio di campi di concentramento erano stati allestiti per i “politici”.
Andreas Dresen, Berlino Estate ‘42
P.s. - Sull’“Orchestra rossa” si trova un raro
passaggio in Astolfo, “Non c’è anarchico felice”, pp. 385-387:
“Nipote del
grand’ammiraglio Alfred von Tirpitz, Harro Schulze-Boysen fu membro a sedici
anni del Jungdeutschen Orden, la lega giovanile nazionalista, antisemita, e due
anni dopo ne fondò una sua, la Volksnationale Reichsvereinigung, di borghesi e
agrari. Altri due anni e lanciava col periodico francese Plans un progetto d’unione economica europea a base collettivista,
editava la rivista Der Gegner, l’oppositore, e organizzava
incontri della gioventù rivoluzionaria europea. Hitler non ne apprezzò gli
obiettivi, tra essi l’abolizione del sistema capitalista, e nel ‘33 fece
chiudere Der Gegner e arrestare i redattori. Harro riemerge nel ‘35, a ventisei
anni, con un circolo di artisti e funzionari che pubblica scritti antinazisti.
E quando in guerra, tenente della Luftwaffe, ebbe accesso a documenti militari riservati,
li passò all’ufficio informazioni dell’Urss, che fino al ‘41 restò aperto a
Berlino. Finché non incontrò Anatolij Gurevitch, alias “Vicente Sierra”, alias
“Kent”, agente sovietico a Bruxelles: il controspionaggio decifrò i sette
dispacci radio nei quali i loro colloqui furono riassunti a Mosca, e i
complimenti di Stalin. Il 31 agosto ‘42 Harro fu arrestato, il 22 dicembre impiccato,
con la moglie Libertas.
“Per
Montanelli storico Harro è “un intellettuale surrealista”. Per la Gestapo Harro
e Libertas dirigevano la Rote Kapelle, l’orchestra rossa, di spie dell’Urss. Libertas
Haas-Heye, che aveva sposato nel ‘36 il coetaneo e altrettanto bello Harro, era
nipote del principe Philipp von Eulenburg, il consigliere fidato di Guglielmo
II. Eulenburg era antimperialista, ma era stato compagno di giochi in gioventù
a Capri e Taormina del kaiser e ne copriva le debolezze, anche sessuali – “Il
cannone è quella cosa\ che in Germania s’è ingrossato,\ or lo trova esagerato\ anche
il principe Eulenburg”, canterà Petrolini. Agevolmente i bismarckiani lo
costrinsero a vita privata nel castello di Liebenberg, il monte degli amanti,
in compagnia della moglie, la contessa svedese Auguste von Sandeln, alla quale
aveva pur fatto sei figli. Maximilian Harden prima lo ricattò e poi l’accusò
in vari processi di sodomia, Karl Kraus inutilmente lo difese da Vienna.
“Terzogenita
dell’ultima figlia del principe, Libertas nacque a Parigi. Crebbe tra Parigi,
Garmisch e Londra, la famiglia transumava col padre, il creatore di moda Otto
Haas-Heye, bello anch’egli e ricco, per ultimo a Berlino, dove Otto diresse il
Museo di Arti Applicate, nell’edificio in Prinz-Albrecht che poi sarà sede
della Gestapo. Libertas si educò nei pensionati svizzeri, e al ritorno in
patria nel 1933 si entusiasmò per Hitler, aderendo alla sezione nazista aperta
a Liebenberg dal barone Rudolf von Engelhardt, un cugino acquisito. Ma per
poco. Andò a Berlino, fu addetto stampa della Mgm, e sposò Harro. Nei sette
giorni di libertà goduti in più rispetto al marito Libertas bruciò carte e
foto, ma 126 amici di Harro furono ugualmente arrestati, per un terzo donne. “Courte
et bonne” era stata sua divisa e filosofia di vita da ragazza, il titolo
del romanzo di Marie Colombier, l’attrice amica e poi acerrima nemica di Sarah
Bernhardt, motto del Reggente libertino di Francia dopo Luigi XIV.
“Con Harro
e Libertas furono giustiziati tra i tanti Hans Coppi, Arvid Harnack, Rudolf von
Scheliha, tutti nel carcere di Plötzensee. Coppi, tornitore, membro del gruppo
di Wilhelm Schürmann-Horster, attore, che sarà scoperto dopo qualche mese, era
comunista militante dai sedici anni, per aver visto al Liceo Cameratismo, il film di Pabst che
celebra l’amicizia franco-tedesca sullo sfondo della Ruhr occupata. Sua moglie
Hilde Rake ebbe la condanna e l’esecuzione ritardate fino a che, il 27
novembre, non partorì, in carcere, il loro unico figlio Hans. Harnack,
economista, il cui nonno aveva innovato la teologia luterana di Fine Secolo,
maestro di Karl Barth, negatore dell’Immacolata Concezione, la divinità di
Cristo, la resurrezione dei corpi, l’esistenza del demonio, e il cui zio Ernst
sarà tra le vittime della furia di Hitler dopo il 20 luglio, fu arrestato il 7
settembre con la moglie Mildred Fish, poche settimane dopo essere diventato
Oberregierungsrat al ministero dell’Economia, direttore generale.
“Si dice
che i tedeschi obbediscono e basta. Ma almeno cento-mila si ribellarono a
Hitler in guerra, non tutti renitenti, una buona metà si batté con la
Resistenza in Grecia e Jugoslavia, qualcuno all’Est. In Ita-lia non si può
dire, ma la presenza tedesca nella Resistenza “ha raggiunto dimensioni
ragguardevoli”, dice lo storico Battaglia: “In tutte le regioni del Nord, senza
eccezioni, è dimostrata la presenza di tedeschi nelle principali formazioni
partigiane” - lo dice in tedesco, in convegno, a Vienna. A Civitella d’Arezzo
la polizia tedesca ha contato 721 diserzioni nel solo luglio ‘44. A diciotto anni
membro dei Freikorp, e dal ‘37 del partito Nazista, Harnack, creatore con
Friedrich Lenz della scuola di economia nazionale, aveva costituito un Gruppo
di studio dell’economia sovietica, Arplan, per pianificare il futuro della
Germania dopo il nazismo. Dal ‘41 collaborò con la rivista sovversiva Die innere
Front e dal ’42 con i servizi segreti
sovietici, ai quali spiegò nei dettagli la Soluzione Finale, sulla base delle
notizie attinte al ministero degli Esteri da von Scheliha. Sua moglie,
cittadina americana, filologa all’università di Berlino, condannata a sette
anni, fu giustiziata tre settimane dopo. Von Scheliha, arrestato il 29 ottobre
con la moglie, poi liberata, fu impiccato il 22 dicembre”.
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