Lo strapotere dei giudici
Grandi titoli, molte pagine, e foto a
colori per l’anno giudiziario, la celebrazione, dei giudici. Reiterati ieri per i
mesti scioperi in alcune piazze d’Italia. Niente per l’anno giudiziario dei
penalisti. Sebbene abbiano molto da dire, e di molto peso. Lamentano infatti,
non da ora, da trent’anni almeno, che l’adozione del processo accusatorio è
stata monca: le accuse sanno tutto, le difese nulla, solo che lo che emerge
mano a mano nel dibattimento. Di che ridicolizzare i flash-mob
e le altre protesta dei giudici.
Nel processo accusatorio, di tipo anglosassone, tutte le parti in casa
sanno tutto e possono condurre indagini. Nel processo accusatorio “all’italiana”,
solo l’accusa gestisce le carte. È l’evidenza che fare il procuratore e fare il
giudice non è la stessa cosa, non dovrebbe. La Procura della Repubblica non è il
giudice istruttore, che avanza equanime, è un Carabiniere leguleio. Un generale,
con alle sue dipendenze le polizie, che non possono muovere un dito senza la
sua autorizzazione, e sotto il suo impulso. Con la guarentige del giudice – può
fare quello che gli pare.
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