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mercoledì 5 marzo 2025

Ma che guerra abbiamo visto

Si apre il giornale con paura. Anche in questi giorni in cui il problema non è tanto la guerra, ma se e come vi si porrà fine. Niente, sono sempre storie di torture inflitte ai prigionieri ucraini in Russia (mostrati invece ben pasciuti e rasati nelle foto della liberazione…), di missili russi su scuole e ospedali in Ucraina, e di 20 mila bambini ucraini rapiti dai russi (ventimila?). Storie lunghe, una pagina, anche due, che si ripetono, riraccontate, spesso dallo stesso giornalista. Ma cosa vedono, questi inviati? Cosa sentono? Messaggi veicolati da agenzie di promozione, uno al giorno – le solite “false notizie” di guerra.
Le notizie non mancano, in lingua se ne trovano, nei giornali e le tv straniere. In Ucraina, evidentemente,  la censura di guerra è molto liberale. I media italiani  invece, specialmente i grandi giornali e i telegiornali, Sky soprattutto, e Rai, Fininvest, non vanno oltre le “false notizie” di guerra. Le redigono in pool? Mentre noi non siamo vittime da rincuorare o fan da ricaricare, siamo spettatori di una guerra vicina. Di aggressione, sporca, cattiva, eccetera, ma pur sempre un evento che succede, secondo modalità che sono quelle reali e non quelle delle storie pronte fornite da agenzie pubblicitarie.

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