E dunque l’“Economist” può censire una crescita esponenziale dell’estrema destra in Europa, in soli quindici anni, maggiore che nei turbolenti anni 1930: con una media ponderata oggi del 24 per cento, superando socialdemocratici e conservatori (popolari compresi), di qualche decimo sotto quella soglia. Ma mettendo in quello schieramento il 34 per cento di Fdi e Lega, che invece starebbero meglio fra i conservatori. E senza tener conto della destra “sociale”, che occupa un vuoto delle sinistre. Ma, soprattutto, senza dire che è una destra senza le piazze e la violenza: una destra d’opinione – malgrado i mass media, a questa destra avversi. Su questo sì, ci sarebbe da riflettere.
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