Musiche
allegre e un tenente tedesco finalmente umano – come ogni altro. Non sono le
sole sorprese della miniserie che ci condurrà alla celebrazioe degli ottant’anni
della Liberazione. Di un gruppetto di ragazzini che trafficano con i diversi
gruppi armati della Resistenza durante l’occupazione tedesca, sulle montagne
piemontesi. Una miniserie tratta dal romanzo omonimo di Andrea Bouchard, ma
tagliato e montato con insolita verve. Già la sola distinzione tra Verdi
e Rossi (e mancano i Bianchi) è una curiosità totale per uno sceneggiato che si
vuole celebrazione della Liberazione.
Due puntate – e probabilmente
la serie – sulle spalle della piccola Anna Losano, espressiva il giusto in ogni
situazione, la dizione distinta e piana, i tempi perfetti. Ma tutto il cast è
di prim’ordine, David Paryla soprattutto, il tenente buono. Il fratello minore
della protagonista, ingegnoso e chiacchierone, Luca Charles Brucini, l’amica del
cuore Carlotta Dosi, i nonni Carla Signoris e Bebo Storti.
La Rai moltiplica le produzioni per Millennials, per entrare nelle abitudini mentali delle ultime generazioni - adattando anche programmi vetusti, tipo “Dio ce la mandi buona”. Ma dalle 22 alle 24 – per lasciare più posto possibile allo sconcio “Affari tuoi”? Come a dire: per pensionati mezzo addormentati? E senza nemmeno un briciolo di promozione: tre milioni di spettatori sono niente per un programma di così alta qualità.
Susanna Nicchiarelli, Fuochi d’artificio, Rai 1, Raiplay
Nessun commento:
Posta un commento