mercoledì 16 aprile 2025

Con allegria - e mini-attori geniali - alla Liberazione

Musiche allegre e un tenente tedesco finalmente umano – come ogni altro. Non sono le sole sorprese della miniserie che ci condurrà alla celebrazioe degli ottant’anni della Liberazione. Di un gruppetto di ragazzini che trafficano con i diversi gruppi armati della Resistenza durante l’occupazione tedesca, sulle montagne piemontesi. Una miniserie tratta dal romanzo omonimo di Andrea Bouchard, ma tagliato e montato con insolita verve. Già la sola distinzione tra Verdi e Rossi (e mancano i Bianchi) è una curiosità totale per uno sceneggiato che si vuole celebrazione della Liberazione.   
Due puntate – e probabilmente la serie – sulle spalle della piccola Anna Losano, espressiva il giusto in ogni situazione, la dizione distinta e piana, i tempi perfetti. Ma tutto il cast è di prim’ordine, David Paryla soprattutto, il tenente buono. Il fratello minore della protagonista, ingegnoso e chiacchierone, Luca Charles Brucini, l’amica del cuore Carlotta Dosi, i nonni Carla Signoris e Bebo Storti.

La Rai moltiplica le produzioni per Millennials, per entrare nelle abitudini mentali delle ultime generazioni - adattando anche programmi vetusti, tipo “Dio ce la mandi buona”. Ma dalle 22 alle 24 – per lasciare più posto possibile allo sconcio “Affari tuoi”? Come a dire: per pensionati mezzo addormentati? E senza nemmeno un briciolo di promozione: tre milioni di spettatori sono niente per un programma di così alta qualità.

Susanna Nicchiarelli, Fuochi d’artificio, Rai 1, Raiplay

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