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lunedì 14 aprile 2025

E la Rai sgonfiò il miracolo “Costanza”

Curioso finale boomerang, dopo molte ore di sceneggiato e molti eventi, col ritorno alla casella base – un racconto come il gioco dell’oca. La protagonista ritorna al punto di partenza, a un uomo che ha “conosciuto” una sola notte, le ha fatto una figlia, è scomparso, è ritrovato incidentalmente dopo sette anni, e dopo molte sgradevolezze, solo perché lui è in procinto di sposarsi, decide che è l’uomo della sua vita – con sgomento dell’uomo, come a dire: “questa è pazza”. Per incuriosire lo spettatore alla prossima serie, o per sorprenderlo, in pratica per fregarlo?
Un finale balordo. Forse dovuto all’originale, la trilogia romanzesca di Alessia Gazzola – la quale però sa di meglio. Più probabile il progetto di attivare l’attesa per il sequel, che però oggi come oggi risulta indigesto. Avendo già rovinato una serie che invece si era imposta per il ritmo, l’accuratezza e lo spessore dei personaggi, l’inventiva delle storie che la attraversano, la giusta misura dei ritmi di regia e di molte recitazioni. Specie delle due sorelle messinesi (come Gazzola) a Verona, la protagonista anatomopatologa brillante, nonché narratrice di fiabe inventiva e convincente, e la minore, psicoterapeuta servizievole e imbranata, Miriam Dalmazio e Eleonora De Luca.
O si vuole la favola dell’amore contro tutto? Nel 2025? È un “errore” dell’autrice, Gazzola? Possibile non avendo letto il libro, ma improbabile – desumendo dall’accuratezza delle vicende di contorno e degli stessi caratteri. La Rai sta perdendo il lume dell’intelletto?
Fabrizio Costa, Costanza, Rai 1, Raiplay

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