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martedì 22 aprile 2025

Francesco e n’è andato e sconcertati ci ha lasciati

Tre ore di un dibattito sempre serrato, ben condotto (senza sovrapposizioni) e sempre interessante. Celebrativo, in morte del pontefice. Ma, malgrado l’emozione del momento, con percebili riserve in tutti gli otto commentatori in studio, con l’eccezione di padre Spadaro, coautore di molte opere del pontefice - dallo sguardo però perplesso. Anche da parte di giornalisti (Massimo Franco, Ignazio Ingrao, Carlo Musso, il biografo) o di religiosi (padre Fortunato, mons. Paglia) che con papa Francesco hanno avuto frequentazioni importanti e collaborazioni. Nonché di Andrea Riccardi, lo storico che ha fondato la Comunità di Sant’Egidio. E del novantenne woytiliano Svidercoschi, che Vespa e la regia hanno ostracizzato, a tratti irridente.
Si concorda che papa Bergoglio è stato scelto dal conclave perché anti-curia – venendo dopo Benedetto XVI, che della curia si ritiene stritolato. E perché “popolare” o “di borgata” ma “anticomunista”: oppositore polemico della “teologia della liberazione" - per questo votato da tutti gli americani, anche del Nord. Un “peronista”, in termini argentini, ciò che oggi si direbbe un populista.
A più ondate se ne ricorda la simpatia. Ma anche la modestia esibita, l’individualismo, esacerbato dalla diffidenza e dalle decisioni brusche, l’improvvisazione, a volte molesta e anche sconcertante: sull’omosessualità (“frociaggine”), sulla curia romana, sulle stesse sue riforme – il sinodo dei vescovi, convocato a Roma un anno e mezzo fa, che doveva ribaltare la gestione della chiesa, non più gerarchica (patriarcale) ma democratica, non fu mai frequentato da Francesco, non ebbe un indirizzo, non fu richiesto di proposte. Più un demolitore - qualcuno ha evocato Cossiga, nelle vesti di picconatore. Generale lo sgomento per i troppi cardinali, nominati a valanga, sconosciuti per lo più e senza pedigree. Sconosciuti anche tra di loro, poiché  non si sono praticate le Congregazioni dei cardinali. Il che rende il conclave una sorta di roulette – e mina l’autorevolezza del papato.
Bruno Vespa, Francesco: il papa che ha cambiato la chiesa, Rai 1, Raiplay

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