sabato 26 aprile 2025

Incarnazione e libero pensiero

Il primo dialogo tra Eugenio Scalfari e papa Francesco. Avviene nel 2013, poco dopo l’accesso di Bergoglio al papato, sull’appiglio dell’enciclica “Lumen Fidei”, che Francesco ha ereditato da papa Benedetto XVI e ha editato. Scalfari in un paio di editoriali pone il problema della fede, come essa sia possibile. Da miscredente professo. In particolare, all’apparenza incidentalmente, ma d a buon laico, fa un problema dell’incarnazione, che è ciò che distingue il cristianesimo: come si può credere a un Dio che si fa uomo. Bergoglio risponde, per iscritto, dopo il secondo editoriale, a distanza di un mese, quindi dopo riesame. E successivamente incontra Scalfari per un’intervista – sarà il primo di altri incontri (su cui Scalfari ha scritto in altre pubblicazioni).
Il colloquio apre una prima fessura nella curia, per le perplessità su un papa che dialoga con un “illuminista” professo, “non credente”, e solo in cerca di un dialogo puramente intellettuale, se non giornalistico, non uno in cerca della fede. E pone al papa, in breve, come a caso, il tema dell’“incarnazione del Figlio di Dio” rispetto agli altri monoteismi, islam e ebraismo, che fa capire  più rispettosi della divinità di Dio. Lo stesso argomento ripropone nel terzo intervento, dopo che il papa gli ha scritto, e in preparazione del colloquio-intervista.
Il quesito è giudicato da molti insolente – massonico (Eugenio non ha mai fatto mistero di esserlo, benché abbia avuto un’educazione religiosa: per tradizione familiare, rivendicata come illustre, dei nonni e bisnonni calabresi, murattiani, napoleonici – anche se non ne faceva trofeo, e anzi con un sorriso di autoassoluzione). E prudente la risposta del papa, quel tanto necessario a giustificare l’enciclica. È il primo tarlo del sospetto che Francesco sia un papa molto “argentino”, nel senso del peronismo. Cioè di un populismo radicale, e insieme anti-rivoluzionario, che il conclave voleva (“anticomunista”: Bergoglio vescovo era accreditato di una pratica e una teoria socialmente impegnate ma anti-comuniste, in quanto autore di tesi che contestavano la “teologia della liberazione”, cioè della rivoluzione sociale, diffusa in America Latina nell’ultimo Novecento). Ma legate sotterraneamente al libero pensiero – anche se di Evita fu cercata la canonizzazione. Ambiguo insomma.
Papa Francesco-Eugenio Scalfari, Dialogo tra credenti e non credenti, “la Repubblica”, pp.63, gratuito

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