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lunedì 7 aprile 2025

Israele e il sospetto di razzismo

La testimonianza forse più partecipata, e verace, di Gaza sotto i bombardamenti israeliani, già quindici anni fa.
Reduce da una convulsa attività di volontariato, nell’Est Europa, in Africa, in Medio Oriente, in tutte le mansioni, con corrispondenze per Radio Popolare, “il Manifesto” e altri media, già espulso dall’esercito israeliano più volte, da Gaza, dove rientrava ogni volta dal mare, da Gerusalemme Est, dalla Cisgiordania, l’autore è morto il 14 aprile 2011 a Gaza, a 36 anni, ucciso da un gruppo terrorista islamico. Fautore dei “due Stati” degli accordi di Oslo, ma non per questo inviso a Israele. Il rapporto specialmente agitato di Arrigoni con i governi israeliani negli anni s’innesta sul sospetto, se non un’accusa, di razzismo, di Israele nei confronti dei “palestinesi di Gaza”, cioè poveri. In particolare qui Arrigoni denuncia “la personalissima jihad israeliana contro i luoghi sacri dell’Islam lungo la Striscia”.
Notevole comunque la sottolineatura del fattore religioso (si era al tempo del terrorismo islamico, “religioso”). “Sono venti le moschee finora rase al suolo”. E: “Fortunatamente nessun «razzo» qassam ha ancora sfiorato le pareti di una sinagoga, altrimenti siamo certi che avremmo giustamente avvertito levarsi al cielo grida di sdegno da ogni angolo del mondo. Dio deve pagare il dazio di ricevere preghiere dai palestinesi”.
La denuncia è il filo della cronaca dell’operazione “Piombo fuso”, dell’esercito israeliano nella Striscia di Gaza, fra il 27 dicembre 2008 e il 18 gennaio 2009. Una testimonianza dal vivo, sotto forma di denuncia, che ha avuto all’uscita nel 2009 eco larga – subito tradotta nelle maggiori lingue europee (e in arabo, con una postfazione di Ilan Pappè, lo storico israeliano autore della “Storia della Palestina” e di “La pulizia etnica della Palestina”).   
Arrigoni fu rapito - e ucciso nello stesso giorno - a Gaza il 14 aprile 2011 da un gruppo terrorista del jihadismo salafita, con l’accusa di “diffondere la corruzione” nella Striscia – questa raccolta di testimonianze-corrispondenze fu pubblicata una settimana dopo. Arrigoni era vicino a Hamas, alla cui organizzazione doveva i rientri nella Striscia via mare, ogni volta che l’esercito israeliano lo espelleva.
Vittorio Arrigoni, Gaza.
Restiamo umani, Manifestolibri, p. 127 € 12

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