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La valanga speculativa
Non si ferma il crollo mondiale delle Borse, dopo l’annuncio dei dazi di
Trump. In tutto il mondo, in tutti i comparti. Una manovra ribassista
vertiginosa, che ha avuto un successo strepitoso. In tutti i settori, Ict, banche,
assicurazioni, utilities, più o meno pubbliche, automotive, siderurgia
e metalli, tessile e abbigliamento, agroalimentare. Una speculazione senza
precedenti, una valanga.
Il cassettista non c’entra, rimane impietrito di fronte alla valanga.
Non ci sono mai stati crolli a ripetizione del 5 e 6 per cento, per più giorni
di seguito, per più settimane, sotto un cielo senza nuvole (fallimenti,
recessioni, guerre), su tutte le piazze indifferentemente, in nessuna crisi
pregressa. Oggi si può, sull’effetto mediatico. E scontare l’opinione controversa
del nuovo-vecchio presidente americano è una manovra agevole.
Ma se il cassettista non si muove, che speculazione è – è il “parco buoi”,
il piccolo risparmiatore, che paga i movimenti violenti di Borsa? S’incassa l’ipervalutazione
dei corsi degli ultimi anni, specie nei settori finanziario (banche, assicurazioni)
e tecnologico, senza rapporto col sottostante, e si resta liquidi – presto il motore
ripartirà.
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