venerdì 11 aprile 2025

Ma Adenauer voleva la Bomba

La “pregiudiziale atlantica” o “formazione atlantica” è ornai un dato di fatto per la politica della Germania, di destra e di sinistra, da più generazioni. Per Kohl recentemente, e ora von der Leyen, come per il socialdemocratico Schmidt mezzo secolo fa. Ma la tentazione di fare da sé, con un briciolo anche di non-atlantismo, se non di anti-atlantismo, è sempre circolato, seppure sottotraccia: nella Ostpolitik che ha caratterizzato i cancellierati socialisti di Brandt e di Schröder, nell’indifferenza di Merkel. Ma c’è di più: la politica di riarmo del nuovo patto di governo di Berlino trova un precedente nell’ultimo Adenauer, nel 1962-63, estesa allora anche al nucleare.
Da sempre rigidamente atlantico, e con un ministro della Difesa, il bavarese Franz Josef Strauss, altrettanto rigidamente schierato, Adenauer si avvicinò negli ultimi due anni di governo, a fronte della distensione avviata da Kennedy con Kruscev dopo la crisi dei missili di Cuba, verso un’Europa autonoma anche nella difesa. Comprese le armi nucleari.
Nell’ultimo biennio di Adenauer alla cancelleria è una sinfonia discordante a tre parti. Kennedy riflette su un impegno formale a non dotare la Germania di Bonn di armi atomiche. Ancora più risoluta su questo impegno è l’Inghilterra. Mentre Adenauer non perde occasione per dichiarare che la Germania non può tollerare che le sue forze armate non possano disporre di armamento nucleare.
Non potendo sfidare Kennedy, Adenauer si fa sostenitore di De Gaulle. E ne incoraggia in ogni occasione la costituzione di una solida force de frappe nucleare – come nucleo di una “potenza di deterrenza” eurocontinentale.
Il 5 agosto 1963 Stati Uniti e Gran Bretagna firmano a Mosca il trattato “Teststop”, che mira a bloccare il “club atomico” – un trattato contro la Cina, ma anche contro la Francia e la Germania. Adenauer non può reagire – è anche alla fine del cancellierato: indebolito nel suo partito, resterà al potere fino a metà ottobre. Ma fa sapere a Kennedy che non è d’accordo, e moltiplica le aperture a De Gaulle. Fuori dalla cancelleria si farà apertamente polemico con la politica americana di appeasement, a suo avviso, con Mosca, sancita a ferragosto del 1965 con la proposta dell’accordo di non proliferazione nucleare: per Adenauer “l’Europa è consegnata ai russi” – il suo ultimo impegno politico, seppure da grande pensionato, sarà la critica di questo trattato.  

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