Ma Adenauer voleva la Bomba
La “pregiudiziale
atlantica” o “formazione atlantica” è ornai un dato di fatto per la politica
della Germania, di destra e di sinistra, da più generazioni. Per Kohl recentemente,
e ora von der Leyen, come per il socialdemocratico Schmidt mezzo secolo fa. Ma
la tentazione di fare da sé, con un briciolo anche di non-atlantismo, se non di
anti-atlantismo, è sempre circolato, seppure sottotraccia: nella Ostpolitik che
ha caratterizzato i cancellierati socialisti di Brandt e di Schröder, nell’indifferenza
di Merkel. Ma c’è di più: la politica di riarmo del nuovo patto di governo di
Berlino trova un precedente nell’ultimo Adenauer, nel 1962-63, estesa allora
anche al nucleare.
Da sempre
rigidamente atlantico, e con un ministro della Difesa, il bavarese Franz Josef
Strauss, altrettanto rigidamente schierato, Adenauer si avvicinò negli ultimi due
anni di governo, a fronte della distensione avviata da Kennedy con Kruscev dopo
la crisi dei missili di Cuba, verso un’Europa autonoma anche nella difesa. Comprese
le armi nucleari.
Nell’ultimo
biennio di Adenauer alla cancelleria è una sinfonia discordante a tre parti. Kennedy
riflette su un impegno formale a non dotare la Germania di Bonn di armi
atomiche. Ancora più risoluta su questo impegno è l’Inghilterra. Mentre Adenauer
non perde occasione per dichiarare che la Germania non può tollerare che le sue
forze armate non possano disporre di armamento nucleare.
Non potendo
sfidare Kennedy, Adenauer si fa sostenitore di De Gaulle. E ne incoraggia in ogni
occasione la costituzione di una solida force de frappe nucleare – come nucleo
di una “potenza di deterrenza” eurocontinentale.
Il 5
agosto 1963 Stati Uniti e Gran Bretagna firmano a Mosca il trattato “Teststop”,
che mira a bloccare il “club atomico” – un trattato contro la Cina, ma anche contro
la Francia e la Germania. Adenauer non può reagire – è anche alla fine del cancellierato:
indebolito nel suo partito, resterà al potere fino a metà ottobre. Ma fa sapere
a Kennedy che non è d’accordo, e moltiplica le aperture a De Gaulle. Fuori dalla
cancelleria si farà apertamente polemico con la politica americana di appeasement,
a suo avviso, con Mosca, sancita a ferragosto del 1965 con la proposta dell’accordo
di non proliferazione nucleare: per Adenauer “l’Europa è consegnata ai russi” –
il suo ultimo impegno politico, seppure da grande pensionato, sarà la critica
di questo trattato.
Nessun commento:
Posta un commento