giovedì 17 aprile 2025

Secondi pensieri - 558

zeulig

Censura – Tradizionale strumento del potere, è diventata, ormai consolidata, da tempo, strumento ideale. A lungo del politicamente corretto o cultura dei diritti, o cultura woke – fino a “Biancaneve” senza i nani. E ora del movimento MAGA , trumpiano, tradizionalista, gerarchico, nel nome della natura o naturalità.

 

Felicità – È l’eden. Il mondo fuori dalla storia – gli eventi, anche naturali, i sensi, i sentimenti, e

quello stranissimo animale del cervello.

 

Idee – Muovono il mondo. Per evidenza storica, prima che per la nota osservazione di Lord Keynes, miglior marxiano di Marx, “sono le idee più che gli interessi a dominare il mondo”. Anche se disinteressate e perfino casuali – incidentali, banali, balzane.

 

Ingannare – È delle donne, oltre che degli schiavi? Sembrerebbe l’assunto di Alexandre Koyré, in una delle prime note al saggio “Sulla menzogna politica”: “Ingannare significa anche umiliare, ciò spiega la menzogna spesso gratuita delle donne e degli schiavi”. Che non è una traduzione imperfetta, è scritto così anche nell’originale. Ma in un senso non può essere che: o mentire è “l’arma preferita degli inferiori e dei deboli”, come Koyré dice più avanti, oppure è l’abito mentale di chi è costretto a difendersi. In ogni caso sempre un assunto problematico.

 

Massa – È un qualificativo – un sostantivo in posizione attributiva, aggettivale – più che un sostantivo. In termini sociopolitici il concetto – la nozione, diversificazione – più semplice e più equivocato, da Ortega y Gasset a Canetti. Per l’uso corrente, nel linguaggio politico, già prima di Marx. Non è il numero che fa la “massa”. Non è la quantità ma la qualità: la massa, l’effetto massa, il prodotto di massa. Nella sua epoca storica d’oro, dei totalitarismi del primo Novecento, chiaramente identificava, più che il numero, la credulità, la dipendenza mentale, l’incapacità di analisi singola, comunque personale anche se poi “di massa”, delle parole ascoltate o lette. Applicabile anche, e forse di più, alle élites sociali – di più rispetto alla messe di numero, per le quali gi interessi materiali, univocamente significanti, è da ritenere possano essere esaustivi o prevalenti.

Analoga la confusione nel secondo dopoguerra, per la letteratura di massa. Per la diffusione della lettura attraverso i tascabili e best-seller. Un fenomeno non nuovo, per la diffusione già nell’Ottocento della letteratura da feuilleton, e in precedenza per il colportage, la letteratura frammentata, in fogli singoli, e diffusa nelle fiere. Qui i due significati peggiorativi venivano sussunti insieme, della grande diffusione e della scarsa qualità (del prodotto o della ricezione). Ma, sociologicamente, sempre lasciando prevalere il fattore numero, invece che la qualità.

Nelle forme di resistenza, mentale o politica più che armata, ai regimi totalitari del Novecento il gran numero spesso – nel regime sovietico, p.es. – è stato soverchiante rispetto al regime totalitario “di massa” – per tutti gli anni di Breznev, e poi con il collasso del regime.

 

Mentire - “Ingannare significa anche umiliare, ciò spiega la menzogna spesso gratuita delle donne e degli schiavi” – A. Koyrè, “Sulla menzogna politica”. Cioè, di chi per abitudine è, è stato, umiliato.

 

Può essere una forma di riconoscimento, fra sodali. Anche in una iniziativa – progetto, avventura, iniziativa, fino alla cospirazione – pubblica, alla luce del sole.

 

È anche una forma di resistenza, accettata. Il coagulante di una fede, religiosa, politica, esoterica. E un mezzo di proselitismo – della cooptazione come elezione: un lasciapassare per entrare a far parte di una comunità scelta, eletta, perfetta.

È un’arma, un mezzo di propaganda e di azione. E testimonianza di fede, fino al martirio – al sacrificio di sé.

 

È tema letterario, da Ulisse al “paradosso del mentitore” (di Epimenide che sostiene “tutti i cretesi sono bugiardi”, essendo egli un cretese), e a Vargas Llosa, “Mentira de príncipe”, sul “Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa - anzi di una raccolta  di saggi, “La verdad de las mentiras”, la verità delle menzogne.

 

Parola – Dice ma anche nasconde, si sa. Serve a dire, comunicare, ma anche a eludere e celare. Non necessariamente in senso omissivo, anzi, anche in forma attiva. Se si è parte di una setta, di un gruppo segreto, se si è coinvolti in uno schieramento in guerra, o anche in uno stato sociale diviso, di fatto e di diritto, con padroni e servi. Se è necessario per salvare un innocente minacciato (Kant). Se si vuole minacciare invece che semplicemente comunicare – o anche solo decidere.


Sono più gli esiti negativi che si propongono all’uso della parola di quelli positivi. La parola è un dono? Se addomesticata.

Scienza – Un metodo e una deontologia innaturali – intellettuali. Per approfondire la conoscenza della natura e indirizzarne (modificarne) gli sviluppi. 

La matematica non è naturale, il calcolo (Galileo). La sperimentazione pure (Galileo).

Niente scienza moderna senza una precedente “fitta rete di dottrine magiche e mistiche”, A. Koyré, “Studi galileiani”? Lo stesso Koyré che afferma l’assunto lo nega aprendo la accolta, dove sottolinea la sperimentazione: per Galileo non si trattava “di combattere teorie erronee o insufficienti”, ma di rivoluzionare i quadri dell’intelligenza stessa; di sconvolgere un atteggiamento intellettuale, assai naturale in definitiva, sostituendolo con un altro, che naturale non era”.

Scrittura – Quella d’autore è anche filologia – anche quella dei “franchi narratori”. È come Mondrian dice: “Nessun pittore dipinge un albero perché ha visto un albero, ma perché ha visto come altri pittori hanno dipinti gli alberi”.

Spiritismo. È dottrina e pratica delle epoche razionaliste - propriamente (dichiaratamente) tali: Rinascimento, Illuminismo, Positivismo.

In che misura ne è parte anche Freud, la psicoanalisi nel complesso? Di qualche utilità terapeutica, ma occasionale – autosuggestione?

Storia“La dimensione tipica della storia non è l’universalità, ma la specificità: essa si occupa di situazioni particolari e le analizza adottando un punto di vista”, Ernesto Gali della Loggia, “Ma che storia racconti?”, “La Lettura” 6 aprile.

La memoria è liberazione o sottomissione – una forma di carcerazione? È un sussidio, un ausilio. Ma non si può azzerare.

Resiste, può resistere, alla menzogna. Solo il tradimento modifica il passato.

Tradimento – È contro di sé (autoaffligente), prima che aggressivo. Viene con piena coscienza, e con piena scienza degli eventi, gli atti, i ruoli, di altri ma in primo luogo dei propri.

Si pratica anche per libertinaggio, a fini cioè di piacere. Un tradimento vicendevole, il tradimento fra traditori. Dalla coppia che fa l’amore pensando ognuno ad altro partner, al doppiogiochista, il traditore che porta qualcuno a tradire, e poi lo tradisce.

zeulig#@antiit.eu



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